Il furto del Pregnenolone

Il “furto del Pregnenolone” è il responsabile delle fluttuazioni ormonali che colpiscono tante donne che stanno male a causa della sindrome premestruale, della peri-menopausa e della menopausa.
Il furto del Pregnenolone

Il "furto del pregnenolone" nella donna

Il “furto del Pregnenolone” è il responsabile delle fluttuazioni ormonali che colpiscono tante donne che stanno male a causa della sindrome premestruale, della peri-menopausa e  della menopausa.

Il problema è che molti medici non lo sanno o sottovalutano la sua importanza e diffusione.

Il “furto del pregnenolone” (The pregnenolone steal), dal punto di vista endocrino è il collegamento fra la reazione allo stress e gli ormoni sessuali.

È ancora più diffuso nella società occidentale in cui elevati livelli di stress sono comuni fra le donne.

Lo stress cronico e il furto del pregnenolone sono le cause comuni alla base della sindrome premestruale, di una perimenopausa difficile, dell’infertilità, della sindrome dell'ovaio policistico e dell’andropausa nell’uomo.

Che cosa significa “furto del pregnenolone”?

In estrema sintesi è un meccanismo in cui lo stress cronico determina un furto di ormoni sessuali (e pregnenolone) per soddisfare l'elevata domanda di ormoni dello stress (cortisolo).

 

Che cos’è lo stress?

Il nostro corpo è progettato per far fronte allo stress acuto, ovvero che dura poco tempo.

Quando si verifica lo stress, le ghiandole surrenali producono gli ormoni dello stress (cortisolo, adrenalina, noradrenalina, etc.) che consentono la risposta di "lotta o fuga".

Una volta che lo stress è scomparso, il corpo torna allo stato di riposo e il ripristino delle sue fisiologiche attività. Se questo non avviene si sviluppa lo stress cronico ed è un problema perché non siamo stati progettati per sostenere una stress cronico di lunga durata. Molte persone rimangono bloccate nella modalità di “lotta o fuga” e continuano a reagire allo stress finché i meccanismi di reazione diventano essi stessi dannosi e nel tempo si esauriscono.

Hans Seyle ha descritto brillantemente da tempo i meccanismi e le fasi della Sindrome Generale di Adattamento allo stress, secondo le tre fasi di Allarme, Resistenza ed Esaurimento. Alla sua sono seguite altre teorie sullo stress.

Focalizziamoci ora sullo stress cronico.

Quando pensiamo allo stress cronico non dobbiamo pensare solo a quello lavorativo, personale e fisico.

Le principali fonti di stress cronico per l’organismo sono:

Il punto è che l’organismo reagisce nello stesso modo indipendentemente dalla fonte di stress.

La risposta allo stress è relativamente stereotipata e prevede l’attivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene con il rilascio di ormoni da parte delle ghiandole surrenali.

 

Cosa c'entra il Pregnenolone con lo stress e gli ormoni sessuali?

Il pregnenolone è un ormone che viene chiamato anche “The Grandmother of all Steroid Hormone”, ovvero il nonno (precursore) di tutti gli ormoni steroidei, che derivano chimicamente dal pregnenolone. Viene principalmente prodotto dalle ghiandole surrenali.

Il pregnenolone svolge una azione INDIRETTA, derivante dalla sua conversione in progesterone, estrogeni, testosterone, e in DHEA, cortisolo e aldosterone (tutti ormoni dello stress) e una azione DIRETTA, principalmente come neurosteroide (nel cervello).

Nell’Ebook “Tutto sugli ormoni bioidentici” vengono descritte tutte le sue azioni.

Pregnenolone e stress cronico

In risposta allo stress prolungato, le ghiandole surrenali aumentano la produzione di cortisolo, per aiutare l’organismo a far fronte allo stress, attraverso l’azione di questo grande ormone che agisce “contro lo stress” (il cortisolo).

Al fine di soddisfare questa crescente domanda, il corpo “ruba” il pregnenolone che andrebbe a produrre il progesterone e gli ormoni sessuali per produrre più cortisolo, da cui il nome "furto del pregnenolone".

Quindi a causa di questo furto l’organismo diventa carente di progesterone, ma anche di estrogeni, DHEA e testosterone.

La relativa carenza di progesterone rispetto agli estrogeni determina Estrogeno Dominanza.

Questo si traduce nella donna in una sindrome premestruale accentuata, mestruazioni irregolari, irritabilità e sbalzi d’ umore, depressione ed ansia, insonnia, stanchezza, mal di testa, diminuzione del desiderio sessuale etc. Questi sono proprio i principali sintomi del furto del pregnenolone e derivanti dalla carenza di progesterone e di ormoni sessuali.

Non è un caso che quando si sta vivendo una situazione stressante si sia depresse senza alcun desiderio sessuale e con la libido sotto terra. È colpa del furto del pregnenolone.

Il fatto è che questa condizione legata allo stress che si chiama furto del pregnenolone si può sovrapporre ai sintomi della pre menopausa e della menopausa nonché a quelli della sindrome dell’ ovaio policistico e di una sindrome premestruale e il ginecologo normalmente non ci pensa e non la tratta.

A questo punto vi faccio una domanda: Qual’è la terapia più adatta per gestire i sintomi legati al furto del pregnenolone e derivanti dalla carenza degli ormoni sessuali, progesterone, estrogeni, testosterone in primis?

Si potrebbe pensare che si potrebbero reintegrare gli ormoni sessuali carenti, quindi utilizzare progesterone, estrogeni o testosterone bioidentici, per esempio. Non è così.

La cosa migliore è trattare prima le cause che determinano questo “furto del pregnenolone” a livello surrenalico e poi, se indicato, utilizzare anche gli ormoni sessuali necessari sotto forma di ormoni bioidentici.

Quindi prima bisogna ridurre i fattori stressanti e supportare la risposta del corpo allo stress e poi integrare gli ormoni sessuali mancanti.

Quindi in ordine le cose da fare sono:

1) Fare la diagnosi. Per fare questo è opportuno eseguire il test che studia il ritmo circadiano del cortisolo salivare eseguito in diversi orari della giornata (es- 7/13/17/23) ed eventualmente al DHEA. Questo test viene chiamato anche Adrenal Stress Index (ASI) ed è un ottimo esame per studiare in modo semplice e non invasivo lo stress. L’ esame salivare è in questo caso più indicativo di quello del sangue. In questo modo di riesce ad avere un riscontro oggettivo che attesti questo “furto del pregnenolone” e si ha uno strumento per lavorare in modo preciso con la terapia.

Possono essere eseguiti anche gli esami ematochimici per valutare i livelli di ormoni sessuali, come estradiolo, progesterone, FSH. LH, testosterone libero. In medicina anti-Aging vengono eseguiti il 21 giorno del ciclo nella donna fertile.

Per diagnosi rimane fondamentale la clinica della paziente da indagare con una scrupolosa anamnesi.

 

2) Se si è diagnosticato il “furto del Pregnenolone” come prima cosa si agisce sullo stile di vita per cercare di interrompere questo stress cronico.

Il fatto di esserne consapevoli per molte persone è già un aiuto. Poi bisogna prendere la cosa sul serio ed agire sullo stile di vita veramente. Si cambia, o si cerca di modificare quello che si può della propria condizione personale o lavorativa. So che è difficile in molti casi ma il fatto di riconoscere i problema ed uscire dalla propria confort zone è già un ottimo inizio.

Si deve poi lavorare sull’alimentazione, l’attività fisica, il microbiota intestinale, il sonno ed effettuare tutte quelle attività in grado di ridurre lo stress (attività fisica moderata, tecniche di rilassamento,  etc.)

 

3) Supporto alla funzione surrenalica con l’integrazione di micronutrienti, fitocomplessi (es Rodiola, Aswagandha, Etc.) funghi medicinali ed eventuali ormoni bioidentici come il Pregnenolone o il DHEA, a seconda dell’esito degli esami ematochimici e del test salivare del cortisolo e della clinica della paziente.

 

4) Eventuale integrazione personalizzata con Progesterone, Estradiolo o Testosterone bioidentici, se indicati, a seconda dell’esito degli esami ematochimici effettuati e della situazione clinica della paziente.

Quindi attenzione, perché anche se non lo sapete, potreste aver subito un furto (del pregnenolone).

Solo con un approccio a 360 gradi come avviene col metodo del BioEquilibrio Ormonale si può trattare in modo ottimale questa condizione.

 

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Da quasi 30 anni svolgo la mia attività in diversi campi della medicina come la nutrizione, la medicina anti-aging, l’endocrinologia e la medicina delle dipendenze

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